Guida 3a tappa dalla Scarzuola ad Orvieto


Dati tecnici:

Dati tecnici:

Lunghezza 26,1 km.

Dislivello salita 445

Dislivello discesa 803

Terreno: sbrecciato,asfaltato, carrarecce.     

Girando sulla destra in salita dietro l’ingresso della Scarzuola, si segue per 10 minuti la sbrecciata verso il vocabolo Borgone fino a che si gira a sinistra al primo incrocio che si trova. (questa prima parte l’avrete già fatta la sera prima per andare a dormire da Barbara, quindi tornerete indietro di 200 m e girerete a destra). Una solitaria campagnola, tra radi boschetti e pascoli vi porterà in qualche chilometro ad uscire nella provinciale 104, girate a sinistra per Frattaguida e dopo 3 chilometri di asfalto vi troverete al bivio di S.Marino sulla destra. 

Ora una comoda strada non asfaltata e poco frequentata dalle macchine ci porta, con qualche dislivello, verso i contrafforti del monte Peglia, basta seguire la direzione San Marino. Dopo entrati in paese, scendiamo per l’unica strada asfaltata che porta in direzione Orvieto-Morano Vecchio sulla provinciale 101. Sulla sinistra si ammira la bellezza dei boschi della Melonta, attraversati da una serie di sentieri ad anello facenti parte del complesso della STINA. In fondo alla discesa si deve seguire la strada principale a sinistra, si attraversa il ponticello dove scorre il fosso dell’Elmo e si prende la salita per pochi metri, trovando un cartello a sinistra con la scritta “IL Cerquosino”, (Barbara 339-7256575) dove si trovera’, se si vuole rimanere un giorno in più per visitare i sentieri del monte Peglia, a poco prezzo riparo per la notte e una doccia calda. http://cerquosino.altervista.org/artemide1.htm

San marino1
paesino di San Marino

 Appena accanto al Cerquosino, si puo’ andare a fare un bagno ristoratore al cosidetto “Pelacane”, nel fosso dell’Elmo che scorre proprio li’ accanto. Si tratta di una piscina naturale che ricorda da vicino l’Eden, per quanto e’ bella e fascinosa, viene chiamata  anche la “Laguna blu”, anche se il colore delle sue acque è piuttosto verde smeraldo. Ma come ogni cosa bella va conquistata, nel senso che scendere nella forra non e’ per tutti, ricordando i passaggi nel fosso piu’ la pratica del torrentismo che del trekking. La stessa acqua della laguna è perennemente fredda, stando in una profonda connessura tra le gole.

 

Ma se si persiste nell’impegno vi troverete in un piccolo paradiso naturale. Consiglio scarpe aperte da scoglio per scendere quei 200-300 metri nel fosso prima di incontrare la laguna. Il sentiero per scendere nella forra e’ appena pochi metri in discesa dal Cerquosino, sull’altro lato della strada, accanto a uno slargo  per parcheggiare.

 

Poi potete iniziare il cammino verso Orvieto, ritornando sull’asfalto e salendo fino all’incrocio con la strada provinciale 101. Girare a destra e proseguire per Morano per 1,7 chilometri. Dopo una serie di agriturismi girare a sinistra, lasciando la provinciale per una sbrecciata che scende verso una gola boscosa.

 

Troverete un guado e la strada che risale fino ad un incrocio dove proseguirete a destra sempre per una strada bianca che dopo un po’ diviene asfaltata. Dopo un paio di chilometri a destra vedrete un crocicchio dove inizia un sentiero tracciato Cai, sbarrato da una catenella che vi portera’ tra uliveti e un rigoglioso bosco fino alla piana del torrente Chiani.

bivio ciconia

Qui incontrate la segnaletica in foto (tappa Orvieto-Casella), che seguendo a sinistra vi portera’ dentro l’abitato di Ciconia. Arrivati sulla SS 71, girate a destra fino alla rotatoria. Attraverso il ponte Sandro Pertini supererete il fiume Paglia e poi attraverserete i sottopassi autostradali e ferroviari che vi porteranno sotto la Rupe. Orvieto, come Perugia, ha cosi’ tante cose da vedere e fare che non staro’ a tediarvi, magari, se siete stanchi potete prendere la funivia che sale in citta’ e che vi evochera’ forti suggestioni, oppure salire lungo il sentiero detto “Le Piaggie”, che sale ripido fino a Piazza Cahen dove inizia il centro storico, fino alla meta finale, la maestosa cattedrale del Maitani. Buon Cammino a tutti.

Delle tre tappe della Via Volsinia questa e’ di gran lunga la piu’ dura e quindi deve essere accuratamente preparata, camminando ininterrottamente occorrono ad un buon camminatore circa 7 -8 ore, escluse le soste. Ma e’ anche la piu’ appagante dal punto di vista paesaggistico, dato che si dipana tra gole torrentizie, boschi estesi, morbide colline, torrenti cristallini. 

Mappa interattiva

https://my.viewranger.com/route/details/NDE2OTUxOQ==